Al civico 1 di Via Giacomo Medici si trova Villa Spada (nella foto sopra l’ingresso alla palazzina), costruita nel 1639 dall’architetto Francesco Baratta, su commissione di Vincenzo Nobili. La denominazione Villa Spada comparve per la prima volta sulla pianta del Nolli nel 1748, nella quale si può osservare la proprietà attraversata longitudinalmente da due vialetti rettilinei e la palazzina con i giardini, appartenente al principe don Giuseppe Spada Varalli. Nel 1849 l’edificio divenne sede del quartier generale di Giuseppe Garibaldi, dopo la rovina di villa Savorelli. Villa Spada era tenuta dal battaglione dei Bersaglieri Lombardi, comandati dal Colonnello Luciano Manara, di 24 anni, eroe delle Cinque Giornate di Milano e poi Capo di Stato Maggiore di Garibaldi. Nella notte tra il 29 ed il 30 giugno i francesi sferrarono l’attacco decisivo: dopo la disfatta di villa Savorelli, come sopra menzionato, fu la volta di Villa Spada. I francesi furono dapprima respinti da un contrattacco guidato da Garibaldi e da Manara, ma tornarono all’attacco con forze preponderanti. La villa fu squassata dalle cannonate e crivellata dal violento fuoco di fucileria. Manara fu ucciso da un colpo di carabina, ma i suoi bersaglieri continuarono a resistere. Era il 30 giugno 1849 e la sera stessa l’Assemblea della Repubblica decretava la cessazione della resistenza.
La villa fu ricostruita secondo i disegni originali: la facciata (nella foto 1), di colore chiaro in contrasto con le decorazioni grigio-pietra, è preceduta da una doppia scalinata a tenaglia, con al centro una piccola fontana a conchiglia, che conduce all’ingresso principale, una porta incorniciata sovrastata da uno stemma gentilizio. Ai due lati del portone, nella parte inferiore della facciata, si trovano due finestre sormontate da cornici ovali, mentre nella parte superiore due cornici vuote sormontate da un’aquila. Nell’attico, tra due piccole finestre, un’epigrafe latina così recita: “Villa Nobili. Viandante sappi che qui dove vedi la casa edificata da Vincenzo Nobili per ricreare gli animi tra le bellezze della natura, Cesare Augusto costruì l’emissario dell’acqua chiamata con il suo nome, originata dal lago Alsietino, quattordici miglia da Roma e condotta nella regione di Trastevere. È tutto. Va lieto e addio. Anno 1639“; naturalmente si fa riferimento all’Acquedotto Alsietino. Attualmente Villa Spada è sede dell’Ambasciata d’Irlanda presso la Santa Sede.