Il toponimo di Via Titta Scarpetta, un tempo vicolo, è alquanto incerto: secondo alcuni, deriverebbe da un soldato chiamato Titta Scarpetta, che abitava in questa via e che si distinse, con il sacrificio della propria vita, nell’assedio di Malta del 1559 contro i Turchi, impedendone la conquista dell’isola. Secondo altri, il nome potrebbe derivare dall’insegna di un’osteria che avrebbe poi dato il nome alla via oppure da un antico frammento marmoreo di una statua romana che raffigurava un piede calzato, incastrato nel muro all’angolo del vicolo e poi scomparso. Un probabile riferimento a questo frammento marmoreo è contenuto nella “Descrizione del nuovo ripartimento de’ Rioni di Roma fatto per ordine di N.S. Papa Benedetto XIV nel 1744” di Bernardino Bernardini, dove, nell’elenco di “Strade Principali e Vicoli“, viene menzionato un “V(icolo) della Scarpaccia: A S.Benedetto in Piscinula“. Qualche anno dopo, esattamente nel 1748, Giovanni Battista Nolli, nella sua Mappa di Roma, attribuisce al tratto di strada corrispondente all’odierna Via Titta Scarpetta il nome di “vicolo della Scarpetta“. Oggi la caratteristica principale di questa via, che collega Via dei Salumi a Piazza Castellani, sono proprio i numerosi frammenti marmorei incastrati nelle mura degli edifici, quasi a voler confermare l’antica tradizione di esporre reperti antichi.
Al civico 30 è situato un tondo con profilo di figura femminile, sotto il quale vi sono le seguenti lettere: “LC D VI CR” (nella foto 1).
Al civico 28b, su una graziosa casa a due piani, è situata un’edicola con la “Madonna” in preghiera dentro una fitta cornice di raggi (nella foto 2).
Al civico 4a un piccolo portale incorniciato in travertino è decorato dallo stemma del Marchese Honorati (nella foto 3).
Lo stesso portale al civico 4a è sormontato da una graziosa edicola moderna in pietra e ceramica smaltata, a forma di reliquario (nella foto 4).
Al civico 4b è situato un altro bel portale con architrave decorato (nella foto 5).
Al civico 27 possiamo notare, sopra un portale, lo stemma moderno di Sir John Norman Leslie (nella foto 6) che fu proprietario dello stabile.
Il portale è sormontato da un ovale raffigurante la “Madonna della Pietà” (nella foto 7).
Infine, al civico 28, è situato un bassorilievo di terracotta (nella foto 8) raffigurante un puttino.
Al civico 25 si trova l’antico ingresso dell’Ospedale Pediatrico “La Scarpetta” (nella foto 9), fondato nel 1892 dall’igienista Angelo Celli nell’ambito della Società “Soccorso e Lavoro” che prestava assistenza medica ai lattanti e cercava lavoro ai genitori disoccupati.
L’ospedale, inizialmente soltanto ambulatorio, fu successivamente ampliato nel 1930, anche grazie alla fervida attività della marchesa Giulia Centurione, con la nuova facciata, che tuttora prospetta su Piazza Castellani (nella foto 10), costruita dall’architetto Tullio Passarelli. L’Ambulatorio “La Scarpetta”, il primo ospedale pediatrico di Roma, fu inteso sin dai primi anni della sua attività non solo come luogo di esercizio clinico destinato alla cura dei bambini poveri ma anche come luogo di formazione per le famiglie bisognose e per le madri sole, alle quali insegnare ed apprendere le modalità corrette di fruizione dell’assistenza sanitaria. Oggi l’Ospedale Pediatrico è un Centro interamente dedicato ai minori (0-18 anni) che presentano difficoltà o disturbi di carattere neurologico, psichiatrico o neuropsicologico. Il cortile conserva residui di basolato romano, nocchi di colonne ed un chiusino, mentre nelle cantine sono stati rinvenuti tratti di “opus reticulatum“, un’epigrafe ed altri reperti. Al pianterreno è situata una graziosa cappella decorata con affreschi raffiguranti antiche scene romane, come la “Festa della Madonna del Carmine“, il “Porto di Ripa Grande“, la “Veduta del Campidoglio” e la “Croce sullo sfondo dell’Aventino“; sulla porta situata di fronte alla cappella si trova uno stemma dell’antica famiglia romana dei Boccabella.