Via di S.Francesco di Sales prende il nome dalla chiesa di “S.Maria della Visitazione e di S.Francesco di Sales”, situata all’angolo di questa via con via delle Mantellate. Via di S.Francesco di Sales, dal caratteristico tracciato a L, fu detta anche “vicolo Lante alla Lungara“, per la vicinanza alla Villa Lante ed a via della Lungara, e “via del Monastero del Sacro Cuore“, per la presenza di questo piccolo convento di suore francesi. A tal proposito, nel 1873 il tratto parallelo a via della Lungara fu denominato proprio “via del Sacro Cuore“. Questa chiesetta, denominata “del Sacro Cuore di Gesù a Villa Lante” (perché situata proprio sul terreno un tempo proprietà della villa), fu eretta in stile neogotico dall’architetto Girolamo Vantaggi: si narra che questi non volle nessun onorario, ma in compenso chiese ed ottenne che in perpetuo si pregasse e si celebrassero messe in suffragio della sua anima. Questa chiesa, la prima a Roma dedicata al Sacro Cuore di Gesù, fu consacrata il 7 luglio 1843 da Costantino Cardinale Patrizi, Cardinale Vicario di papa Gregorio XVI.
Restaurata nel 1963, oggi è sede, con l’edificio annesso, della Curia provinciale di Roma dell’Istituto del Sacro Cuore di Gesù: nella foto 1 si può notare l’ingresso, sormontato dai Cuori Sacri, simbolo dell’Ordine, ed il piccolo campanile sullo sfondo. L’interno custodisce tre altari, i due laterali dedicati alla “Vergine Addolorata” ed a “S.Giuseppe”, mentre l’altare maggiore presenta una pala d’altare con la raffigurazione del “Sacro Cuore”: i tre dipinti sono opera di allievi di Pietro Gagliardi, il quale comunque presenziò e vigilò attentamente all’esecuzione dei lavori.
Dinanzi all’ingresso, al civico 63, è situata una chiesa sconsacrata, S.Teresa del Bambin Gesù (nella foto 2), costruita su progetto di M.Brandi e consacrata in concomitanza alla canonizzazione nel 1925 della Santa carmelitana Teresa del Bambin Gesù, pseudonimo di Marie François Thérèse Martin. Con l’annesso convento fu affidata alle cure delle Carmelitane Scalze, per passare poi, nel 1942, al ramo maschile dell’ordine, che ne fecero la sede della loro Curia Generalizia in Roma. Terminata la guerra, l’intero complesso fu indemaniato e da allora divenne sede della Direzione Generale del Contenzioso del Ministero della Difesa. Sopra il portale d’ingresso della ex-chiesa vi è ancora la seguente iscrizione: “ANNO SACRO MCMXXV DIE XVII MAII TEMPLUM HOC DEO DICATUM IN HONOREM TERESIAE AB INFANTE JESU IN ALBUM SS.RELATAE“. Il nome attuale di questa via deriva invece dal complesso edilizio situato alla fine di via delle Mantellate (nella foto sotto il titolo), comprendente un monastero e la chiesa di S.Francesco di Sales, costruito nel 1669 da Giovan Battista Contini per volontà di papa Clemente IX, con il contributo del cardinale Giacomo Rospigliosi e della famiglia Borghese, per le monache della Visitazione, ovvero le Salesiane, che vi soggiornarono dal 1671 al 1793. Prima del loro trasferimento a S.Anna dei Falegnami ed in seguito a S.Maria dell’Umiltà, il card. Enrico, duca di York, aveva ingrandito ed abbellito la chiesa da lui stesso consacrata nel 1778. Nel 1794 l’intero complesso fu acquistato da un commerciante di seta, Vincenzo Masturzi, e da sua moglie Maddalena, che lo fecero restaurare affidandolo alla loro figlia Maria Giuliana e ad altre giovani votate ad una vita di comunità religiosa. Nel 1801 questa comunità fu approvata dal papa come vero e proprio istituto detto “delle Serve di Maria”, che adottò la regola di S.Giuliana Falconieri: furono soprannominate “le Mantellate” a causa del lungo mantello nero che costituiva il loro abito. Nel 1803 Maria Giuliana Masturzi prese i voti e divenne la superiora delle 11 compagne ma nel 1873 il complesso edilizio fu espropriato dallo Stato Italiano e nel 1884 le suore dovettero abbandonare monastero e chiesa. In quello stesso anno il monastero fu trasformato in carcere femminile, detto “delle Mantellate” in ricordo delle Serve di Maria, e rimasto in funzione fino all’istituzione del carcere di Rebibbia, nel 1964.
L’edificio fu poi adibito a caserma per gli addetti di custodia del vicino Carcere di Regina Coeli: al civico 7 si trova l’ingresso del monastero affiancato da un grande stemma dell’Ordine della Visitazione (nella foto 3). Le Mantellate divennero il simbolo delle carceri, secondo le parole di una celebre canzone romana: “Le Mantellate so’ delle suore / ma a Roma so’ sortanto celle scure / ‘na campana sôna a tutte l’ore / ma Cristo nun ce sta drento a ste mura“. Il rintocco della campana delle Mantellate, infatti, per molto tempo scandì le ore nella quotidianità del carcere: indicava l’ora del risveglio, del cibo, del lavoro, della preghiera, del sonno. La campana, che reca la data di fabbricazione 1835 e l’iscrizione “CH-AS-AR-IT” (“Camera Apostolica Reverenda”), originariamente era collocata nelle Carceri Nuove di via Giulia: in seguito fu trasferita alle Mantellate dove, utilizzata fino agli anni Cinquanta, divenne il simbolo del vecchio carcere femminile di Roma. Oggi la campana bronzea è ospitata al Museo Criminologico di via del Gonfalone.
La chiesa di S.Francesco di Sales (nella foto 4), oggi situata all’interno del Carcere di Regina Coeli, per molti anni rimase non officiata ma il 22 novembre 2005, alla presenza del Ministro della Giustizia Castelli e di Monsignor Giuseppe Betori, Segretario Generale della CEI, fu inaugurata ufficialmente la chiesa di S.Francesco di Sales o della Visitazione. La chiesa, a navata unica con volta a botte, presenta due cappelle per lato: la prima a destra, dedicata a S.Filippo Benizi, presenta un Crocifisso ligneo, la seconda un affresco raffigurante “S.Giuliana e S.Alessio Falconieri presentati alla Vergine da S.Filippo Benizi”. La seconda cappella a sinistra presenta una copia del “S.Michele Arcangelo” di Guido Reni, mentre la prima una “Madonna ed i Sette Santi fondatori” di anonimo del Settecento. Sull’altare maggiore vi era un dipinto di Carlo Cesi raffigurante la “Visitazione di S.Elisabetta”, oggi sostituito da una statua della Madonna. Semplice la struttura dell’edificio che presenta una facciata, preceduta da una breve rampa di scale, con un ingresso sormontato da un lampioncino e da una finestrella; la parete laterale su via di S.Francesco di Sales presenta due ordini di finestre a cornice, tra le quali se ne distinguono due con cimasa e decorazioni in stucco a cuori fiammeggianti, che risalgono all’epoca di Clemente IX. Attualmente è sede delle Missionarie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria.
Infine c’è da segnalare una graziosa edicola settecentesca (nella foto 5) posta al primo piano di un edificio all’altezza del civico 20: all’interno di una cornice rettangolare modanata vi è un affresco raffigurante la “Madonna della Pietà”, riprodotta con gli occhi volti al cielo e le braccia incrociate sul seno. Molto ricca la decorazione della cornice in stucco, con tre teste di cherubini tra le nuvole sotto un timpano a cuspide e festoni con fronde di quercia ai lati. Un movimentato cartiglio con volute reca il monogramma di Maria, ovvero le lettere “M” ed “A” incrociate; l’edicola è stata restaurata dal Comune di Roma nel 1975.