Via di S.Pietro in Montorio

via di s.pietro in montorio

Via di S.Pietro in Montorio (nella foto sopra) collega via Garibaldi all’omonima piazza dove sorge l’antica chiesa di S.Pietro in Montorio. La via è costituita da una rampa (in passato rimasta a lungo chiusa dai due cancelli tuttora esistenti) che abbrevia il percorso da via Garibaldi alla piazza della chiesa, lungo la quale furono erette, nel 1957, le stazioni della Via Crucis realizzate in terracotta policroma dallo scultore Carmelo Pastor Pla, in sostituzione di una Via Crucis più antica e popolare, andata in rovina. La tradizione della Via Crucis, o Via della Croce, nacque dal desiderio cristiano di ripercorrere spiritualmente insieme a Gesù il cammino che lo condusse dal pretorio di Pilato al sepolcro ed è rappresentata mediante “14 Stazioni” derivanti da altrettanti episodi presi dal Vangelo.

disegno della scalinata di s.pietro in montorio
1 Disegno di anonimo del 1815

Questa via, che appariva già nella pianta di Roma di Leonardo Bufalini del 1551, racchiudeva sin dai tempi antichi un significato di ascensione contemplativa al sacro Monte Aureo, tanto che nel 1731 la scalinata venne configurata come itinerario devozionale con l’inserimento di alcune stazioni della Via Crucis, commissionate da Giovanni Angelo Gregori e Francesco Antonio Costa: nel disegno 1 di anonimo del 1815 possiamo ammirare l’inizio della via ed il suo sviluppo lungo il colle. Il primo rinnovamento fu portato a termine nel 1909 grazie ai pittori Ortiz Echagüe e Zaragoza Fernández ed allo scultore Martín Laurel che eseguirono le nuove stazioni della Via Crucis: l’unico resto di questo intervento è il rilievo dell’Addolorata di Martín Laurel nel pianerottolo di sosta della scalinata (nella foto 2), mentre i dipinti sono andati perduti.

edicola con addolorata su via di s.pietro in montorio
2 Edicola con il rilievo dell’Addolorata

La raffigurazione della Vergine Maria come Addolorata è una delle rappresentazioni più tipiche dell’arte cristiana: Maria occupa tutta la nicchia con Cristo crocifisso in bassorilievo nella parte superiore, in una composizione originale che si allontana dalla classica rappresentazione della Vergine ai piedi della croce. L’aspetto attuale della via si deve invece all’intervento dello scultore Carmelo Pastor Pla, che nel 1954 ricevette l’incarico di eseguire le nuove stazioni della Via Crucis, opera che venne inaugurata nel 1957 durante la direzione dell’Accademia del Marchese di Lozoya.

edicola su via di s.pietro in montorio
3 Edicola

I bassorilievi di Carmelo Pastor Pla occupano le nicchie abbellite da frontoni triangolari costruiti in mattoni (una delle quali nella foto 3). Le 14 stazioni sono realizzate in terracotta policromata e sono composte da dodici targhe di cm 30×30. All’inizio della via è situata la seguente targa d’inaugurazione: “SIENDO EMBAJADOR DE ESPAÑA Y GOBERNADOR DE LA OBRA PÍA EL EXCMO. SR. D. FERNANDO MARÍA CASTIELLA Y DIRECTOR DE LA ACADEMIA ESPAÑOLA DE BELLAS ARTES EL EXCMO. SR. D. JUÁN DE CONTRERAS, MARQUÉS DE LOZOYA SE RENOVARON POR EL ESCULTOR D. CARMELO PASTOR, PENSIONADO EN LA ACADEMIA, LAS ESTACIONES DEL VÍA CRUCIS DE SAN PIETRO IN MONTORIO – M.CM.LVII”, ovvero “Grazie all’Ambasciatore di Spagna e Governatore dell’Opera Pia l’Eccellentissimo Signor D.Fernando María Castiella e il direttore dell’Accademia Spagnola di Belle Arti l’Eccellentissimo Signor D.Juán de Contreras, marchese di Lozoya, sono state rinnovate dallo scultore D.Carmelo Pastor, pensionato nell’Accademia, le stazioni della Via Crucis di San Pietro in Montorio – 1957”. Nel pianerottolo di sosta tra le due rampe della Via Crucis si trova la cappella sconsacrata dedicata a S.Antonio da Padova (nella foto in alto sotto il titolo): l’origine di questo edificio di culto, molto semplice ed a navata unica, risale al Settecento ed apparteneva al complesso conventuale di S.Pietro in Montorio. Nel 1878 la cappella fu sconsacrata ed inglobata dalla limitrofa Accademia delle Belle Arti di Spagna, che ne fece una sala-studio utilizzata dai borsisti della specialità di Musica: oggi del sacro edificio rimane solo una parte della facciata.