Piazza di S.Calisto

piazza di s.calisto

Piazza di S.Calisto prende il nome dalla chiesa che quivi sorge, costruita, insieme all’annesso Palazzo di S.Callisto (nella foto sopra chiesa e palazzo), sulla casa romana dove Papa Callisto I si ritirava in preghiera per sfuggire alle persecuzioni di Alessandro Severo e dove, sorpreso, fu prima gettato dalla finestra e poi annegato in un pozzo, che si conserva ancora nel giardino dell’ex convento di S.Callisto annesso alla chiesa (nella foto 1).

pozzo di s.calisto
1 Pozzo di S.Calisto

La struttura originaria era un piccolo oratorio poi trasformato in chiesa nel 741, ricostruita nel XII secolo e ristrutturata da Callisto III nel XV secolo, quando fu elevata a titolo cardinalizio; nel 1608 Paolo V assegnò chiesa e convento ai Benedettini cassinesi, il cui convento era stato demolito per allargare il Palazzo pontificio del Quirinale. Ulteriori restauri si ebbero tra il 1610 ed il 1613 su progetto di Orazio Torriani e poi sotto il pontificato di Pio XI. La facciata della chiesa si presenta divisa in due ordini, quello inferiore con due finte finestre che fiancheggiano il portale, mentre quello superiore con due volute laterali con candelabri che inquadrano il grande finestrone centrale, pure chiuso, con timpano curvilineo e volto di angelo: sul frontone campeggia il grande stemma di Paolo V Borghese. L’interno è a navata unica con una cappella per lato: in particolare nella cappella di destra vi sono due angeli attribuiti al Bernini che sorreggono una pala raffigurante “S.Mauro Abate” di Pier Leone Ghezzi; nella copertura della volta vi è un affresco di Antonio Achilli raffigurante “La Gloria di S.Callisto“. Alla destra della chiesa sorge un grandioso complesso edilizio, costruito per volontà di Pio XI da Giuseppe Momo nel 1936, come sede delle Congregazioni della Santa Sede: è costituito da quattro fabbricati che si snodano attorno ad un grande cortile dove sorge la statua di Pio XI. Nel 1959 le Congregazioni furono trasferite al Vaticano ed oggi il palazzo ospita alcuni Consigli e Commissioni.

palazzo del pozzo a piazza di s.calisto
2 Palazzo Dal Pozzo

Al civico 9 di Piazza di S.Calisto, di fronte alla chiesa, sorge Palazzo Dal Pozzo (nella foto 2), costruito per questa famiglia nella prima metà del Seicento. Inizialmente fu abitato da Cassiano Dal Pozzo, personaggio di notevole cultura nella Roma del primo Seicento, nonché membro dell’Accademia dei Lincei. Nel “Libro dello Stato delle Anime” della parrocchia di S.Maria in Trastevere l’edificio risulta, nel 1748, proprietà S.Anna, mentre l’anno successivo passò al Conservatorio della Beata Vergine Maria, aperto a “ragazze vergini e donne oneste che volessero servire Dio e trovare rifugio per sfuggire alla crudeltà dei rispettivi genitori o mariti o temendo in qualsiasi modo alla propria vita“. Il conservatorio rimase qui fino al 1802, quando venne chiuso per debiti e le poche fanciulle ivi ospitate rispedite alle proprie case. L’edificio si presenta a tre piani con sopraelevazione ottocentesca e con un bel portale architravato sormontato da un balcone sorretto da due mensole recanti lo stemma dei Dal Pozzo, ovvero un pozzo sostenuto da due serpenti alati. Agli angoli una bugnatura liscia sale fino al cornicione sottostante la sopraelevazione. Su Piazza di S.Calisto, alla destra di Palazzo Dal Pozzo, è situato il cinquecentesco Palazzo Farinacci, ristrutturato poi nel Seicento e collegato, mediante l’Arco di S.Calisto, a Palazzo Cavalieri. Palazzo Farinacci si presenta a tre piani con cinque finestre ognuno, architravate al primo e con semplice cornice al secondo; al pianterreno apre un bel portale con architrave e mensole. In particolare qui visse il giureconsulto Prospero Farinacci, che raggiunse grande successo nel 1585 per aver difeso Roberto Altemps, figlio del cardinale Marco Sittico Altemps, che aveva rapito una donna, riuscendo a farlo assolvere, con conseguente onore e gloria: purtroppo non ebbe pari fortuna nella difesa dell’altrettanta famosa Beatrice Cenci.

arco di san calisto
3 Arco di S.Calisto

Appoggiato a questo edificio, come sopra menzionato, si trova l’Arco di S.Calisto (nella foto 3), che va segnalato per due curiosità: innanzitutto lungo la via che dall’arco prende il nome vi era situata l’Osteria della Vedovella, così denominata per la presenza di una bella signora che riusciva a gestire in ottimo modo l’esercizio commerciale anche grazie alla sua bella presenza; in secondo luogo in questa via si trova, al civico 43, la casa più piccola di Roma, a due piani con scala esterna e con un’edicola settecentesca della Madonna.

palazzo cavalieri a piazza di s.calisto
4 Palazzo Cavalieri

L’altro edificio al quale l’arco si collega è Palazzo Cavalieri, il cui ingresso principale avviene da Piazza di S.Maria in Trastevere, ma che prospetta anche su Piazza di S.Calisto con una graziosa facciata ed un bel portale (nella foto 4). Questo edificio, risalente alla prima metà del Cinquecento, fu costruito per la famiglia Velli probabilmente dall’architetto Giovanni Mangone. Nel 1584 risulta però già proprietà dei Cavalieri, imparentati con i Velli, dai quali evidentemente lo ereditarono. Poco dopo la metà del Seicento la proprietà passò a Girolamo Sciarra, che lo lasciò in eredità alla figlia Lucrezia; questi Sciarra (un ramo collaterale degli Sciarra Colonna) decorarono il cornicione, posto sotto la sopraelevazione ottocentesca del terzo piano, con elementi araldici (tuttora ben visibili) rappresentati da due leoni affrontati ed una stella, intervallati da un ponte a tre arcate. Nel 1748, sulla pianta del Nolli, risultano proprietari gli Ossoli, mentre nel 1763 l’edificio fu occupato dai Gesuiti che lo destinarono come ospizio ai confratelli espulsi dal Portogallo. Quando, con la Repubblica Romana del 1799, tutti gli ecclesiastici stranieri furono espulsi dalla città, l’edificio cambiò ancora proprietà: nel 1803 era del conte Monaldo Leopardi, padre del grande poeta Giacomo, ma tre anni dopo lo acquistarono il sacerdote Francesco Stracchini e monsignor Belisario Cristaldi, che vi fondarono la “Pia Casa del Rifugio di S.Maria in Trastevere“, per offrire asilo alle donne appena uscite dalle prigioni del S.Michele. Dal 1978 il palazzo è sede di un centro assistenziale gestito dalla Regione Lazio.