Porto Tiberino

Nella zona tra i templi del Foro Olitorio ed il Tempio di Portunus era situato il “portus Tiberinus“, il porto dell’antica Roma, che in pratica occupava l’area dove oggi sorge il palazzo dell’Anagrafe, dinanzi alla punta meridionale dell’Isola Tiberina (nella foto sopra). La costruzione del porto, dei santuari circostanti di Fortuna et Mater Matuta e probabilmente anche “di Portunus“, la divinità tutelare del porto, devono attribuirsi a Servio Tullio, come testimoniano alcuni scavi avvenuti sotto i primi due santuari, indicanti la metà del VI secolo a.C. Importanti lavori di sistemazione vi furono appaltati nel 179 a.C. dal censore Marco Fulvio Nobiliore ma il porto venne progressivamente declassato ed abbandonato dopo la realizzazione del nuovo porto dell’Emporium. I lavori per la costruzione del palazzo dell’Anagrafe, negli anni 1936-7, portarono alla scoperta di numerosi “horrea” (cioè magazzini), costruiti da Traiano interamente in laterizio e travertino, il quale riutilizzò così l’area dove era situato l’antico “porto Tiberino” oramai in disuso, soprattutto dopo le due disastrose inondazioni del 98 e del 105 d.C.