Via dei Greci

via dei greci

Via dei Greci prende il nome dal Collegium Graecorum ideato da Leone X, Giovanni de’ Medici ma realizzato da Gregorio XIII il 13 settembre 1576 ad uso della comunità greca stabilitasi a Roma. In realtà il pontefice sperava di poter mantenere i cristiani, appartenenti alla chiesa cattolica, in comunione con Roma e di ricondurre nella chiesa i Greci scismatici d’Oriente. A tal proposito il papa sollecitò il cardinale Giulio Antonio Santoro affinché si occupasse della costruzione di una chiesa da dedicare alla comunità greca: i lavori, affidati a Giacomo Della Porta, portarono alla costruzione di S.Atanasio. L’area compresa tra Via del Babuino e Via dei Greci, dove sorsero Collegio e chiesa, fu acquistata dal prelato Tommaso Manriquez, maestro del Sacro Palazzo, che nella zona aveva i suoi beni. Per far sì che chiesa e Collegio fossero comunicanti, evitando l’attraversamento della strada, fu costruito un arco che scavalcava Via dei Greci e che venne appunto denominato Arco dei Greci (nella foto sotto il titolo).

collegio grecorum
1 Collegio Grecorum

L’entrata principale del Collegio (nella foto 1) avviene dal bel portale situato su Via del Babuino 149: l’edificio si presenta oggi con una facciata completamente ristrutturata nel 1769. Il Collegio, creato come luogo di studio per i giovani sacerdoti greci, fu diretto inizialmente dai Gesuiti, ai quali subentrarono nel 1602 i Domenicani fino al 1621, quando vi tornarono i Gesuiti fino al 1773; in seguito il Collegio passò sotto il diretto controllo della Pontificia Congregazione di Propaganda Fide e dal 1803 al 1845 fu chiuso. Riaprì per passare sotto la direzione del clero secolare, ma nel 1886 venne assegnato ai Redentoristi, nel 1890 di nuovo ai Gesuiti e nel 1897 ai Benedettini. Dal 1919 il Collegio fu assegnato alla Congregazione belga dell’ordine e infine, dal 1956, ai Benedettini di Chevetogne.

targa commemorativa di clemente xiii
2 Targa commemorativa di Clemente XIII

Il palazzo apre al pianterreno con un portale architravato a timpano spezzato sovrastato da un finestrone con targa commemorativa affissavi per volontà di Papa Clemente XIII (nella foto 2) che così recita:

CLEMENS XIII P(ONTIFEX) O(PTIMUS) M(AXIMUS)
HAS AEDES A FUNDAMENTIS
GRAECORUM COLLEGIO
RESTITUIT AUXIT EXORNAVIT
A
(NNO) MDCCLXVIIII

ovvero “Clemente XIII Pontefice Ottimo Massimo restaurò, ampliò (e) arricchì questo edificio dalle fondamenta per il Collegio dei Greci nell’Anno 1769”. Il portale è affiancato da due finestre inferriate e due porte architravate sovrastate da quattro finestrelle. I due piani hanno cinque finestre con timpano alternativamente centinate e triangolari al primo, a cornice semplice al secondo.

stemma di papa gregorio XIII su via dei greci
3 Stemma di Papa Gregorio XIII

Sul cantonale tra Via dei Greci e Via del Babuino è collocato lo stemma di Papa Gregorio XIII (nella foto 3) con il drago araldico della famiglia Boncompagni e la targa che così recita:

GREGORIUS XIII
P
(ONTIFEX) O(PTIMUS) M(AXIMUS)
FUNDATOR
ET PARENS

ovvero “Gregorio XIII Pontefice Ottimo Massimo fondatore e padre”.

portale su via dei greci
4 Portale con la scritta ADRIANO BENNICELLI

Al civico 43 possiamo notare un portale (nella foto 4), cinto da una bella cornice marmorea, sull’architrave del quale vi sono due targhe con la scritta “ADRIANO BENNICELLI”: qui infatti visse il personaggio romano più noto come Conte Tacchia, che nacque nel 1860 nel palazzo di famiglia in Piazza dell’Orologio e morì il 21 dicembre 1925 nell’altro appartamento di Via Giuseppe Pisanelli al Quartiere Flaminio.