Il Monumento dell’Acqua Pia Antica Marcia (nella foto sopra) situato in Via Eleniana, a ridosso dell’Acquedotto Neroniano, fu costruito nel 1923 secondo il progetto dell’architetto Carlo Busiri Vici in memoria dell’ampliamento dell’Acqua Marcia, detta anche Acqua Pia in onore di Pio IX che fece ripristinare l’antico acquedotto. Il monumento, interamente in travertino e costituito da due colonne con capitello dorico, una trabeazione a triglifi e clipei ed un tetto a finte tegole, custodisce una lapide, inquadrata da grandi bugne rustiche, con la seguente epigrafe:
ROMAM PERDUCTA A Q MARCIO PRAET
TRIBUS ANNIS POST CARTHAGINEM DELETAM
RESTITUTA PAUCIS DIEBUS ANTE QUAM
URBS ITALIAE VINDICARETUR NUNC IUXTA
VETEREM DUCTUM QUINTO POST EVERSUM
AUSTRIACUM IMPERIUM ANNO AUCTA COPIA
PROFLUIT URBIS DECORI SALUBRITATI ET
INCREMENTO PERPETUO ITALIAE LAETIS
COMES ADDITA REBUS
ovvero “Fatta arrivare a Roma (l’acqua) dal pretore Quinto Marcio tre anni dopo la distruzione di Cartagine, restaurata pochi giorni prima che la Capitale d’Italia venisse liberata (ossia nel 1868, due anni prima dell’annessione di Roma al Regno d’Italia), ora, vicino alla vecchia conduttura, al quinto anno dopo la caduta dell’Impero austriaco (ossia nel 1923, cinque anni dopo la fine della Prima Guerra Mondiale), un’accresciuta abbondanza (di acque) fluisce per lo splendore, la salubrità e la continua espansione di Roma, compagna aggiunta alle prosperità d’Italia”.