La facciata principale di Palazzo Cardelli (nella foto sopra) prospetta sull’omonima piazza Cardelli, situata tra via della Scrofa e via di Pallacorda, dove si apre al civico 4 con un bel portale. Nel 1516 il Segretario Apostolico Jacopo Cardelli da Imola acquistò un complesso di case e terreni in questa zona del Campo Marzio e, demolito il tutto, affidò i lavori probabilmente all’architetto Pierino de Gennaris da Caravaggio al fine di realizzare due palazzi, quello denominato Domus Magna (ovvero palazzo Cardelli) ed uno di rappresentanza, ovvero una casa adibita a feste e banchetti, chiamato Palatium (quello che in seguito fu poi denominato palazzo di Firenze).
Alla fine del Cinquecento il figlio di Jacopo, Alessandro, fece trasformare la facciata della Domus Magna da Francesco Capriani da Volterra e, dopo la sua morte, da Gaspare Guerra, che completò la parte anteriore dell’edificio, mentre quella posteriore fu realizzata da Francesco Peparelli tra il 1630 ed il 1639, autore anche del magnifico scalone (nella foto 1): solo allora la Domus Magna poté definirsi completata. Nel 1643 si ebbe il matrimonio tra Carlo Cardelli ed Alessandra Falconieri ed in questa occasione il palazzo fu soggetto a numerose opere di abbellimento, come confermano le ricorrenti iscrizioni di CAROLUS CARDELLUS (nella foto 2) sull’architrave delle porte ma soprattutto il raro giardino pensile, costituito da una terrazza ornata da stucchi, balaustre e nicchie, nella più grande delle quali si trova una bella scultura in stucco raffigurante Apollo, opera di Pietro Paolo Naldini.
Nel 1889 Alessandro Cardelli fece demolire le case che completavano l’isolato verso via del Clementino e sull’angolo di via della Scrofa e vi fece erigere la nuova ala, avvalendosi dell’opera dell’architetto Mariano Raffaelli. La facciata su Piazza Cardelli presenta un portale architravato decentrato affiancato da finestre anch’esse architravate e con inferriate; al primo piano finestre architravate e poggiate sul marcapiano ed al secondo piano solo incorniciate ma sempre poggiate sul marcapiano. Il cornicione è molto ricco con una cornice alla base decorata con i simboli araldici della famiglia Cardelli, i cardi ed i gigli. La sopraelevazione di un terzo piano, arricchita con una bella balaustrata di coronamento, fu realizzata nel 1925.
La facciata realizzata da Alessandro Cardelli su via del Clementino (nella foto 3) sembra quasi una fotocopia di quella dell’antico palazzo (seppure ben distinguibile): le finestre del primo e del secondo piano ricalcano perfettamente la forma e la decorazione di quelle antiche, così come il cornicione, la cornice ed i marcapiani: la singolarità riguarda il primo marcapiano, al cui interno è situata la seguente iscrizione: “ALEXANDER CARDELLIUS COMES AVITAS AEDES NOVARUM ACCESSIONE APMLIFICAVIT AN MDCCCLXXXIX”, ovvero “Alessandro Cardelli ampliò l’antica (e) gentile casa con l’aggiunta di (una) nuova nell’Anno 1889”. L’altra novità riguarda il pianterreno, perché su questo lato aprono porte di bottega al posto delle finestre inferriate situate sulla facciata di Piazza Cardelli e l’ingresso al civico 94 non ricalca affatto quello originale: questo sembra proprio un’antica porta di bottega adattata ad ingresso mentre se esaminiamo la porta situata al civico 3 di via della Scrofa (oggi appartenente ad un esercizio commerciale) possiamo notare la grande somiglianza con il portale antico e dedurre quindi che questo fosse l’ingresso originario.