Via degli Orsini prende il nome dalla nobile ed antica famiglia romana degli Orsini che qui ebbero numerose proprietà, come il vicino Palazzo Orsini Taverna o l’edificio che prospetta su questa via, Palazzo Capponi Pediconi (nella foto sotto il titolo), costruito ai primi del Seicento per Cosimo Orsini. Il palazzo nel 1672 fu venduto a monsignor Capponi, vescovo di Mileto, che poi lo lasciò alla sua famiglia di origine fiorentina ed ascritta alla nobiltà romana. Nel Settecento il palazzo divenne proprietà della famiglia Stampa, originaria di Milano, con Gaetano, Governatore di varie città pontificie e poi creato cardinale da papa Clemente XII nel 1739: fu per sua volontà che l’edificio venne restaurato ed arricchito sulla facciata con i fregi alle finestre tuttora ben visibili. Nell’Ottocento l’edificio fu venduto ai Pediconi, i quali lo cedettero ai Cavalletti, marchesi di Oliveto Sabino, che tuttora vi risiedono; in questo edificio, l’11 marzo 1876, vi nacque Eugenio Pacelli (come ricorda anche una lapide situata all’interno del palazzo), divenuto poi papa con il nome di Pio XII dal 1939 al 1958.
L’edificio ad angolo con piazza dell’Orologio e che prospetta con le facciate su via degli Orsini, via dei Banchi Nuovi e via di Monte Giordano, è a tre piani originari, con sopraelevazione ottocentesca; la facciata principale, quella su via degli Orsini, è segnata da cornici marcapiano sottostanti le finestre con timpano triangolare, ornati da conchiglie, al primo, con capitelli al secondo e con teste femminili al terzo. Al pianterreno aprono due portali gemelli, sovrastati da teste di fauni, originariamente destinati all’entrata delle carrozze l’uno ed all’uscita l’altro. Entrambi infatti immettono in un ampio cortile, sul muro del quale, a fronte dell’ingresso, è situata una bella ed elegante fontana settecentesca a parete (nella foto 1), costituita da una grande edicola ad arco, sormontata da un timpano spezzato, al centro del quale è raffigurata un’aquila, emblema araldico della famiglia Stampa, circoscritta da una corona di quercia.
Al centro dell’edicola si trova una vaschetta semicircolare pensile che riceve l’acqua da un sovrastante mascherone, che poi va a ricadere in un ampio bacino di raccolta, di forma ovale, contornato da rocce ornate di piante e fiori. Nel bel cantonale bugnato ad angolo con piazza dell’Orologio vi è posta una Madonnella in stucco (nella foto 2) sorretta da una piccola mensola con testina d’angelo ed illuminata da un bel candeliere in ferro battuto.