Palazzo Vecchiarelli

palazzo vecchiarelli

Palazzo Vecchiarelli (nella foto sopra), situato in via Vecchiarelli 38, fu costruito nella seconda metà del Cinquecento per Mariano Vecchiarelli di Rieti, abbreviatore apostolico alla corte di papa Gregorio XIII, probabilmente su progetto dell’architetto fiorentino Bartolomeo Ammannati, al quale comunque si attribuisce con certezza l’imponente altana, una delle prime e più eleganti di Roma. I Vecchiarelli, i quali potevano vantare fra i membri di famiglia un cardinale, Odoardo, vissuto nel Seicento, nonché conservatori in Campidoglio, vendettero il palazzo nell’Ottocento ai Montanari, i quali, a loro volta, lo cedettero nel Novecento ai conti Emo Capodilista, che nel 1956 lo fecero restaurare dall’architetto Carlo Forti ed ai quali tuttora appartiene.

torre di palazzo vecchiarelli
1 Torre

Il palazzo fu costruito inglobando una torre (nella foto 1), un lato della quale è tuttora ben riconoscibile all’altezza del civico 37, dove si apre con un massiccio portale bugnato: non si hanno notizie certe circa il suo passato, ma la sua posizione importante (nei pressi dell’antica via Recta) fanno presupporre che essa abbia fatto parte delle antiche fortificazioni degli Orsini. Due le facciate di palazzo Vecchiarelli con relativi portali: uno in via Vecchiarelli 38 e l’altro su via dei Coronari 135.

portale di palazzo vecchiarelli
2 Portale su Via Vecchiarelli 38

Il primo (nella foto 2), circondato da grosse bugne e sormontato da un balcone, apre sulla facciata principale dove si evidenzia la bellissima altana adorna di conchiglie (nella foto in alto sotto il titolo).

facciata di palazzo vecchiarelli su via dei coronari
3 Facciata su Via dei Coronari

Il secondo (nella foto 3), anch’esso bugnato ma più sobrio, si apre su una facciata con le finestre disposte su quattro piani, a cui si aggiunge l’ammezzato, e caratterizzato dall’intonaco a finti mattoni ottocenteschi.

fontana nel cortile di palazzo vecchiarelli
4 Fontana nel cortile

In fondo al grazioso cortile interno, entro una nicchia superiormente decorata da una conchiglia, si trova una piccola fontana (nella foto 4) dalla quale l’acqua fuoriesce dalla bocca di una testa leonina e si raccoglie in una vaschetta a calice con bordo caratterizzato da piccole rose scolpite. In basso, a fior di terra, è situata la vasca di raccolta.