Via di S.Salvatore in Campo

via di s.salvatore in campo

Via di S.Salvatore in Campo prende il nome dalla vicina chiesa di S.Salvatore in Campo e collega via di S.Paolo alla Regola con via degli Specchi con un tratto e piazza di S.Salvatore in Campo con via degli Specchi con un altro tratto: un percorso piuttosto anomalo che potete visualizzare su Google Maps cliccando la foto sopra dove si evidenziano i due tratti distinti e separati.

casa di alessandro lancia a via di s.salvatore in campo
1 Portale della Casa di Alessandro Lancia

Proprio sul secondo tratto, al civico 43, è situata una casa (nella foto sotto il titolo) della prima metà del Cinquecento appartenuta ad Alessandro Lancia, membro della corte di papa Paolo III (1534-1549): il suo nome, ALEXANDER LANCIA, appare ancora sull’architrave del portale incorniciato in travertino (nella foto 1), sovrastato da un caratteristico oculo, pure in travertino, che aveva la funzione di illuminare la scala interna.

facciata di casa lancia
2 Facciata con affreschi

La facciata (nella foto 2) è caratterizzata dagli affreschi che tuttora conserva, restaurati recentemente, ed è costituita da due piani, ognuno con due finestre ma posizionate diversamente. Al primo piano le finestre a tutto sesto, incorniciate da archi posti su pilastri, sono posizionate all’estremità della casa, mentre quelle del secondo piano sono poste in modo simmetrico al centro della facciata. Tra le due finestre del primo piano vi è dipinto un grande stemma di Paolo III Farnese, ovvero sei gigli posti tre in capo, due al centro ed uno in punta, a voler testimoniare l’appartenenza del Lancia alla corte pontificia. In passato sotto lo stemma vi era anche un’iscrizione che così recitava: “VIVE PIE UT SOLITUS, VIVE DIU UT MERITUS“, ovvero “Vivi piamente come è tuo costume, vivi a lungo come meriti”. Le due finestre poggiano sopra una cornice marcapiano, sotto la quale corre un fregio con ghirlande di fiori e rami tra piccoli amorini e vasi. Le finestre del secondo piano sono inserite al centro di ampie nicchie: in realtà le nicchie un tempo costituivano i due archi di una loggia aperta, soltanto successivamente murata e dotata di finestre. Nei tre spazi quadrangolari costituiti dai pilastri ed in quelli trapezoidali superiori vi sono raffigurate teste di Medusa e di leoni. Anche le finestre del secondo piano poggiano su una cornice marcapiano, sotto la quale corre un secondo fregio con lo stesso motivo di quello sottostante, ma con un altare con fuoco sacro al centro.