Monastero delle Oblate

monastero delle oblate

La comunità religiosa delle Oblate Benedettine di Monte Oliveto fu fondata da S.Francesca Romana nella chiesa di S.Maria Nova ma il loro convento ebbe sede nell’edificio oggi conosciuto come Monastero delle Oblate di S.Francesca Romana (nella foto sopra), o Monastero di Tor de’ Specchi (dal nome della via sulla quale sorgeva, divenuta prima via del Mare e poi via del Teatro di Marcello), inaugurato il 25 marzo 1433 nel giorno della festa dell’Annunziata. L’aspetto della facciata è piuttosto severo e risulta un miscuglio di forme architettoniche su una base quattrocentesca.

portale del monastero delle oblate
1 Portale di accesso

Il monastero presenta una lunga facciata in laterizio su via del Teatro di Marcello con tracce murate di portici medioevali: l’accesso alla sezione più antica è situato al civico 40, attraverso una porta con arco a tutto sesto sormontata da un affresco (nella foto 1) che ritrae “S.Francesca Romana con l’angelo e S.Benedetto che affiancano la Madonna con il Bambino“, un’opera del XVIII secolo. L’interno è in gran parte magicamente intatto: l’atrio, originariamente una stalla, conserva ancora la mangiatoia (ricavata all’interno del coperchio rovesciato di un grande sarcofago), che serviva alla santa per distribuire cibo e vestiti ai poveri. Alla parte più antica del monastero porta una scaletta con gradini ricavati dal marmo di antichi capitelli del vicino Foro Romano: da segnalare che un tempo la scaletta era all’aperto, ma fu murata quando si costruì l’oratorio, completamente arricchito da affreschi del Quattrocento che illustrano le “Storie della vita di S.Francesca Romana”, un ciclo narrativo di 25 scene che narrano la vita di Ceccolella, opera di un pittore rimasto anonimo, anche se si ritiene che facesse parte della bottega di Antoniazzo Romano. Ogni affresco presenta una didascalia in romanesco dell’epoca, che costituisce un’importante documentazione della lingua romana e che testimonia il rapporto significativo della santa con la città. Altre storie sono dipinte nel refettorio, che conserva anche pareti affrescate con immagini della Roma seicentesca: da qui si accede alla cella dove la Santa trascorse gli ultimi anni della sua vita e dove, all’interno di una vetrinetta, sono conservati alcuni suoi vestiti.

altorilievo sulla facciata del monastero delle oblate
2 Altorilievo con l’immagine di S.Francesca Romana

La parte più moderna del Monastero delle Oblate, invece, è accessibile mediante il portone situato al civico 32, sormontato da un altorilievo di marmo, racchiuso in una cornice ovale, che raffigura la Santa in piedi, con lo sguardo rivolto al cielo, mentre un angelo inginocchiato sorregge il libro della Regola: l’opera (nella foto 2) è dello scultore Andrea Bergondi e risale al 1756. Se consideriamo che l’antica Tor de’ Specchi (così denominata o dal nome della famiglia Specchi che la possedeva o dalla forma rotonda delle finestre) fu demolita intorno al 1750 e se confrontiamo la sua posizione sulla pianta del Nolli del 1748 con quella occupata da questa parte di stabile, si può dedurre che probabilmente la torre sorgeva proprio in questo punto. Varcato il portale, all’interno vi è un cortile porticato, ornato, nel fregio, dallo stemma di Monte Oliveto e dal nome di Gesù; vi si conserva, inoltre, un’antica cisterna ed alcune lapidi sepolcrali, fra cui quella del padre di S.Francesca Romana, oltre a frammenti della chiesa di S.Maria Liberatrice al Foro Romano, assegnata alle Oblate e demolita nel 1902 per riportare alla luce i resti di S.Maria Antiqua. Sul cortile si affaccia il seicentesco Oratorio di S.Maria del Sole. Si accede quindi alla sala dell’udienza, da cui si può andare alla chiesa divisa in inferiore e superiore: quella inferiore, denominata “S.Maria de Curte” o cappella di sotto, è famosa per esporre, durante la Settimana Santa, parati seicenteschi originali ottenuti con intarsi di paglia. La chiesa superiore, denominata “Ss.Annunziata” in ricordo del giorno di inaugurazione del monastero avvenuto proprio nel giorno della festa dell’Annunziata, presenta un atrio affrescato del Settecento, un bel soffitto ligneo intagliato ed un pavimento in marmi policromi. Sull’altare una “Ss.Annunziata“, copia dell’opera di Firenze realizzata da Alessandro Allori, e alcuni dipinti del Settecento, come l’Adorazione dei Magi e l’Adorazione dei pastori. Il monastero, di stretta clausura, apre al pubblico soltanto il 9 marzo di ogni anno, in occasione della ricorrenza della morte della Santa, quando si svolge anche l’antichissimo rito della Benedizione dell’Unguento e delle fettucce per le partorienti, che le suore distribuiscono alle fedeli.