Porta Asinaria (nella foto sopra), situata accanto alla Porta S.Giovanni, era una delle porte minori delle Mura Aureliane e prende il nome dall’antica via Asinaria che vi transitava e che si congiungeva, più avanti, con la “via Tusculana“. L’origine del nome Asinaria è incerta, ma probabilmente si deve ad un membro della gens Asinia che costruì la strada verso la fine della Repubblica. Originariamente la porta era ad un solo fornice tra due torri quadrangolari e soltanto dopo che crebbe d’importanza, per merito della vicina sede episcopale del Laterano, venne monumentalizzata agli inizi del V secolo dall’imperatore Onorio con le due torri semicircolari. Quella che era poco più di una posterula fu elevata al rango di porta vera e propria e trasformata in una poderosa struttura difensiva. La parte esterna della porta mostra la facciata di travertino bianco e le due fila di finestrelle che davano luce ai due corridoi costruiti sopra la porta, utilizzati, oltre che come camminamenti, come camera di manovra per il funzionamento della saracinesca che chiudeva il fornice.
La parte interna della porta (nella foto 1), invece, presenta una serie di finestre di varie grandezze, mentre le due grandi aperture arcuate che si aprono sulle torri semicircolari sono forse da collegare con lo scomparso camminamento di ronda scoperto. Nel Medioevo la porta ebbe anche altre denominazioni, quali Porta Lateranensis, Porta S. Johannis Laterani o Porta de Laterano. La storia della porta è legata a diversi avvenimenti storici: nel 546 d. C. i soldati barbari dell’esercito romano tradirono ed aprirono la porta ai Goti di Totila, che saccheggiarono spietatamente la città con la distruzione, secondo i cronisti dell’epoca, di un terzo della cinta muraria, poi rapidamente ricostruita. Nel 1084 l’imperatore Enrico IV e l’antipapa Guilbert entrarono a Roma attraverso la porta Asinaria per scacciare papa Gregorio VII, il cui liberatore, il normanno Roberto il Guiscardo, danneggiò gravemente la porta ed incendiò tutta l’area intorno a S.Giovanni in Laterano. A seguito del progressivo innalzamento del livello del suolo circostante (circa 9 metri), la porta venne abbandonata e chiusa nel 1574, sostituita dalla vicina Porta S. Giovanni, che venne inaugurata l’anno seguente in occasione del Giubileo. Prima del completo abbandono, il fornice della porta venne completamente spogliato del rivestimento in travertino e delle soglie. Nel 1956 si effettuarono importanti lavori di restauro che permisero il recupero della struttura: la porta venne completamente liberata dall’interro che l’aveva parzialmente sepolta (ma anche conservata nei secoli) e venne realizzata una nuova decorazione in travertino per il fornice in sostituzione di quella asportata nel XVI secolo. Importanti lavori di restauro e di consolidamento delle cortine murarie furono effettuati tra il 2004 ed il 2006.