Mattatoio

mattatoio

Il primo mattatoio della Roma moderna era ubicato all’altezza dell’emiciclo di piazza del Popolo, in un luogo adatto per il Campo Boario ma non funzionale a causa degli scarichi della macellazione che portavano un grave inquinamento alle acque fluviali. La Giunta Comunale, nel 1887, decise la sua demolizione, autorizzandone nel contempo la costruzione di un altro al Testaccio. I lavori condotti con estrema rapidità, secondo un progetto dell’architetto ingegnere Gioacchino Ersoch, terminarono nel 1889 e nei primi mesi del 1890 il complesso era in grado di assolvere ai compiti essenziali. L’ingresso (nella foto in alto) fu strutturato a tre fornici a tutto sesto sorretti da colonne: quello centrale tamponato per ospitarvi gli addetti alla custodia ed alla verifica delle bollette, i laterali per l’entrata e l’uscita del bestiame.

attico del mattatoio
1 Gruppo scultoreo sull’attico

Sopra il fornice centrale vi è un attico ornato da un gruppo scultoreo (nella foto 1) raffigurante un genio alato che afferra un toro per la testa nell’atto di atterrarlo. L’edificio a due piani sul lato sinistro dell’ingresso fu sede degli uffici di Sanità, Ispettorato e Controllo; quello a destra, ospitava l’abitazione del Direttore e la Sala delle Commissioni. Nei due lunghi corpi di fabbrica ai lati erano ricavate le stalle per il bestiame domato, cui seguivano, a destra, i bagni zootermici, a sinistra gli stabilimenti per la lavorazione del sangue. L’ampia corte interna degli stabilimenti di mattazione risulta frammentata dalle quattro grandi strutture trasversali coperte che costituivano la sede vera e propria della macellazione; due locali per il bestiame indomito erano collocati fra ogni coppia di capannoni. Addossato al margine sinistro, al confine con il foro boario, il settore per la lavorazione della carne suina; nel settore destro, la tripperia ed il macello dei capretti. Furono previsti anche i locali per la distruzione della carne infetta e la sala anatomica. Il dazio era sistemato all’ingresso posteriore del complesso, dinanzi al ponte Testaccio. Naturalmente vi era anche il mercato del bestiame, su viale del Campo Boario, con struttura analoga a quella degli stabilimenti di mattazione. Tutto il complesso, realizzato con lungimiranza e larghezza di vedute (c’erano 400.000 abitanti a Roma quando fu inaugurato e circa 3.000.000 quando fu dismesso nel 1975) era illuminato con lampioni a gas, negli edifici e negli spiazzi. Al suo compimento, il Mattatoio venne giustamente celebrato come uno dei più moderni d’Europa, anche se, naturalmente, subì numerosi ammodernamenti nel corso del secolo scorso. Il Mattatoio fu dismesso nel 1975 e sostituito con una nuova struttura al quartiere Prenestino.