Via della Missione

via della missione

Via della Missione (nella foto sopra) collega piazza del Parlamento a piazza di Montecitorio ed il suo toponimo deriva dalla Congregazione della Missione che dal 1659 ebbe qui la propria sede. La Compagnia, fondata da S.Vincenzo de’ Paoli nel 1625, venne approvata dall’arcivescovo di Parigi il 24 aprile 1626 e da papa Urbano VIII con la bolla Salvatoris Nostri del 12 gennaio 1633. La Congregazione, fondata con lo scopo di evangelizzare la gente di campagna, aggiunse alla predicazione delle missioni popolari la predicazione di ritiri ed esercizi spirituali, l’insegnamento e la direzione di seminari, le missioni ad gentes (ovvero “presso la gente”), la direzione delle Figlie e delle Dame di Carità e l’assistenza a schiavi e forzati. Nel 1659 la Congregazione acquistò, con l’aiuto della duchessa d’Aiguillon Maria Maddalena de Vignerot, una vasta area con giardino accanto alla Curia Innocenziana sulla quale fu eretta la chiesa della Ss.Trinità della Missione con l’annessa Casa dei Signori della Missione.

madonnella a via della missione
1 Madonnella

La struttura originaria di questo edificio risale alla fine del Cinquecento come proprietà del cardinale Domenico Toschi; l’edificio fu rinnovato dai suoi familiari nel 1618 e poi venduto al futuro cardinale Nicolò Guidi di Bagno nel 1622, dal quale poi la Congregazione lo acquistò nel 1659. La chiesa fu ricostruita tra il 1739 ed il 1743 su progetto di Bernardo della Torre, grazie ai fondi concessi dal cardinale Giacomo Lanfredini, mentre nel 1749 fu ricostruita anche la Casa adiacente. Il complesso venne espropriato tra il 1876 ed il 1914 e la chiesa, tuttora conservata, venne sconsacrata. Oggi la via è caratterizzata da un cavalcavia che collega palazzo Montecitorio alla Casa della Missione, costruito quando gli antichi locali della Congregazione furono destinati ad uffici dei gruppi parlamentari. Il complesso prospetta ad angolo verso piazza di Montecitorio, con le due facciate su via della Missione e via degli Uffici del Vicario ed un’edicola sacra ottocentesca (nella foto 1) sul cantonale.

portale del convento della ss.trinità della missione
2 Portale del convento della Ss.Trinità della Missione

Sotto un baldacchino di legno con frange è situato infatti un medaglione ovale in stucco con una contro-cornice in legno, al cui interno è collocata una tela settecentesca raffigurante la Madonna della Pietà; una lampada a braccio di ferro con volute completa l’opera. La facciata su via della Missione sviluppa su quattro piani di nove finestre ciascuno, architravate ai primi due ed incorniciate agli altri; al pianterreno aprono due portali, uno al civico 1 (nella foto 2), dopo il cantonale, a timpano spezzato, che costituisce l’ingresso originale del convento, mentre l’altro, al civico 7, è quello del fabbricato originario cinquecentesco. Durante gli scavi nel giardino dei Padri della Missione fu rinvenuta, nel 1703, la Colonna Antonina e poi, nel 1907, durante i lavori di ampliamento di palazzo Montecitorio, furono riportati alla luce i resti dell’ustrinum di Antonino Pio e di sua moglie Faustina.