S.Giuseppe Calasanzio

s.giuseppe calasanzio

S.Giuseppe Calasanzio (nella foto sopra) è una chiesa situata in Via Pietro Cavallini e fu costruita per le suore calasanziane nel 1888 dall’architetto Andrea Busiri Vici. La facciata neo-romanica è realizzata in cotto e presenta un rosone centrale in marmo. Il portale (nella foto 1), dagli stipiti decorati con un motivo di racemi, è sormontato da una bella edicola a trifora con colonnine sporgenti su mensole, all’interno della quale è realizzata a mosaico la raffigurazione di “S.Giuseppe con il Bambino Gesù in braccio a due angeli”. Ai lati le finestre del primo piano e le bifore del secondo sono ornate da mensole marmoree e da una transenna con cristogrammi. Nel 1910 il complesso costituito da chiesa ed annesso convento fu venduto al Pontificio Istituto Ecclesiastico Polacco, un seminario per la formazione di sacerdoti polacchi. La chiesa di S.Giuseppe Calasanzio, tuttora annessa al seminario ma denominata S.Giuseppe a Prati, è un luogo sussidiario di culto della vicina parrocchia di Sacro Cuore di Gesù, anche conosciuta come Sacro Cuore del Suffragio. Giuseppe Calasanzio, in spagnolo José de Calasanz, nato a Peralta del Sal, in Spagna, il 31 luglio 1557 e morto a Roma il 25 agosto 1648, fu ordinato sacerdote dal vescovo di Urgel nel 1583 e per quasi un decennio svolse vari incarichi in alcune diocesi spagnole: fu Vicario del distretto di Trempe ed in seguito Vicario Generale di tutta la diocesi di Urgel.

facciata di s.giuseppe calasanzio
1 Facciata con portale e rosone

Nel 1592 partì per Roma, dove ufficialmente lavorò come educatore al servizio della famiglia Colonna ma dedicando il suo tempo libero a soccorrere i poveri e gli infermi nelle case e negli ospizi, ad insegnare il catechismo ai fanciulli, a prendere contatto con la miseria e l’ignoranza del popolo, sull’esempio di S.Filippo Neri. Il contatto con questi ambienti lo mise di fronte alla triste realtà della condizione miserevole in cui vivevano molti fanciulli abbandonati e fu colpito dalla diffusissima ignoranza religiosa e dal malcostume dilagante tra la gioventù di quei rioni popolari, scoprendo così la propria vocazione: l’insegnamento elementare ai fanciulli poveri (nella foto 2 la statua di Innocenzo Spinazzi del 1755). Dopo avere inutilmente insistito presso il Senato Romano affinché i maestri stipendiati dei rioni accettassero nelle loro scuole anche gli alunni che non potevano pagare e dopo avere esortato invano Domenicani e Gesuiti ad assumersi l’incarico d’insegnare ai fanciulli poveri i primi rudimenti dell’istruzione, verso la fine del 1597 riuscì a convincere don Antonio Brendani, parroco di S.Dorotea in Trastevere, che gestiva una piccola scuola a pagamento per i bambini della parrocchia, ad accogliere gratuitamente piccoli alunni poveri. Ben presto la scuola divenne la sua occupazione principale: egli ne divenne il responsabile e, col nome di Scuole Pie, ottenne che fosse cristiana, senza distinzione tra ricchi e poveri e totalmente gratuita. L’istituto crebbe rapidamente e nel 1599, visto il crescente numero di partecipanti, si dovettero ottenere nuovi permessi ed aumentare il numero degli insegnati non stipendiati.

statua di s.giuseppe calasanzio
2 Statua di S.Giuseppe Calasanzio

Papa Clemente VIII dapprima garantì una rendita economica per la copertura delle spese e successivamente mise l’istituto sotto la sua diretta protezione, politica proseguita anche da Paolo V che nel 1606 ne raddoppiò le sovvenzioni. Dato il continuo aumento degli alunni, nel 1601 fu affittata per 200 scudi all’anno la casa di monsignor Vestri, segretario dei brevi, presso la chiesa di S.Andrea della Valle e poi, nel 1605, la sede della scuola fu trasferita a piazza di S.Pantaleo, nella casa presa in affitto per 350 scudi da Ottavio Mannini. Nel 1612, per togliere alle Scuole Pie il carattere di precarietà che le distingueva, si decise di acquisire una sede. Per mezzo del carmelitano scalzo Domenico di Gesù Maria fu acquistato un palazzo, situato nella piazza de’ Massimi, da Vittoria Cenci marchesa de Torres, per la somma di 10.000 scudi, pagata in buona parte dai cardinali Benedetto Giustiniani, che il 12 gennaio 1613 divenne protettore delle Scuole Pie, ed Orazio Lancellotti. Nel 1614 la chiesa parrocchiale adiacente di S.Pantaleo fu concessa in uso perpetuo. La prodigiosa espansione convinse S.Giuseppe Calasanzio della necessità di dare alla sua opera un fondamento più solido, cosicché nel 1617 egli stesso, con i suoi collaboratori sacerdoti e laici, fondò una Congregazione religiosa, la Congregazione Paolina dei Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie: oltre ai voti di povertà, castità e obbedienza, essi si impegnarono con un quarto voto all’educazione dei bambini e dei giovani, specialmente poveri. Il nuovo Istituto, approvato da Papa Paolo V, divenne poi con Gregorio XV nel 1622 un vero e proprio Ordine religioso, quello dei Chierici Regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie, ed i nuovi religiosi furono chiamati Scolopi (termine derivante dalle parole latine schola e pius, in riferimento alle Scuole Pie); Calasanzio stesso ne scrisse le Costituzioni. Il sogno di educare tutti i bambini provocò però allarme negli animi più conservatori, che temevano il rischio che il miglioramento culturale delle classi povere portasse gravi turbamenti allo stato sociale: fu così che l’ormai anziano fondatore, accusato ingiustamente da due dei suoi religiosi, Mario Sozzi e Stefano Cherubini, di ribellione ai legittimi poteri, fu convocato davanti al Santo Uffizio e sospeso dalla carica di preposito generale del suo ordine. Il 16 marzo 1646, con il breve “Ea quae”, Papa Innocenzo X ridusse gli Scolopi da ordine religioso a congregazione di preti secolari soggetti alla giurisdizione dei vescovi locali. Giuseppe morì il il 25 agosto 1648 e fu sepolto nella chiesa di S.Pantaleo. Nel 1656 la Congregazione fu ricostituita, con il permesso di emettere voti semplici, e nel 1699 fu riconosciuta come Ordine religioso secondo le antiche costituzioni. Dopo la morte, la figura di Calasanzio ottenne nel tempo la riabilitazione, culminata nella beatificazione da parte di Papa Benedetto XIV il 18 agosto del 1748 e la successiva canonizzazione, quando Papa Clemente XIII lo dichiarò santo il 16 luglio 1767. Pio XII nel 1948 lo proclamò “Patrono davanti a Dio di tutte le scuole popolari cristiane del mondo”.